Regime Premiale negli Studi di Settore

Regime Premiale negli Studi di Settore: Come Funziona?

Uno sguardo al regime premiale ed al loro utilizzo negli studi di settore

COME FUNZIONA

Anche in materia fiscale i comportamenti virtuosi “pagano”. O almeno, permettono di non pagare, nel senso letterale, sanzioni e multe severe in tema di controlli fiscali.

Alcuni contribuenti soggetti agli studi di settore (aziende e professionisti con Partita IVA) possono godere del “regime premiale” (rif articolo 10 – commi da 9 a 13 del D.L. 201/2011 “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”). L’impresa virtuosa, o meglio il suo essere congrua e coerente rispetto all’applicazione degli studi di settore, concede una particolare copertura in termini di minore potere negli accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.

CHI PUÒ BENEFICIARE DEL REGIME PREMIALE?

Con il provvedimento 110050 del 1° Giugno 2018 l’Agenzia delle Entrate ha definito gli studi ammessi alla regolamentazione “di favore” che prevede benefici precisi per chi risulta in linea con le risultanze degli studi di settore. Per le competenze 2017 sono stati elencati 155 studi di settore aventi diretto al regime premiale. Per accedere a questo regime è necessario dimostrare:

coerenza per tutti gli indicatori di coerenza e di normalità previsti dallo studio applicabile;

• la congruità e la coerenza per tutti gli studi di settore applicabili;

• l’adempimento degli obblighi di comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore, indicando tutti i dati previsti in maniera fedele e veritiera;

  •       l’assoggettabilità al regime di accertamento per entrambe le categorie reddituali nell’ipotesi in cui si conseguano redditi di impresa e da lavoro autonomo.

Quando si parla di indicatori di coerenza economica, si fa riferimento ad indicatori appartenenti a quattro diverse tipologie di fattori interni inerenti l’impresa: 1) efficienza e produttività del fattore lavoro; 2) efficienza e produttività del fattore capitale; 3) efficienza di gestione delle scorte; 4) redditività; 5) struttura.

I VANTAGGI

I vantaggi che offre il regime premiale sono sostanzialmente tre e riguardano la misura dei controlli e degli accertamenti.

Riguardano:

• l’inibizione da parte del fisco di effettuare accertamenti basati sulle presunzioni semplici di cui all’articolo 39, comma 1, lettera d) del D.P.R. 600/1973 e all’articolo 54, comma 2, del D.P.R. 633/72;

  •       la riduzione di un anno dei termini di decadenza per l’attività di accertamento ai fini delle imposte dirette e dell’IVA, previsti dall’articolo 43, comma 1, del D.P.R. 600/1973 e dall’articolo 57, comma 1 del D.P.R. 633/72;

• la determinazione sintetica del reddito complessivo di cui all’articolo 38 del D.P.R. 600/1973 solo a condizione che il reddito complessivo accertabile ecceda di almeno un terzo da quello dichiarato.

Base di partenza per ottenere questi benefici è sicuramente una corretta compilazione degli studi di settore da parte del contribuente, in maniera fedele e veritiera. Questo garantirebbe anche l’esclusione di un accertamento induttivo e l’applicazione di sanzioni restrittive.