
Il DECRETO DIGNITA’
LE NUOVE MISURE PER IL LAVORO E LE IMPRESE
Sono 5 i punti chiave del nuovo decreto dignità, approvato dal Consiglio dei Ministri: stretta sui contratti a termine, maxi-indennità a 36 mesi per i licenziamenti, revisione dei controlli fiscali (redditometro, spesometro, split payment), misure contro la delocalizzazione e stop alla pubblicità per il gioco d’azzardo.
CONTRATTI A TERMINE
Il limite dei contratti a termine si riduce da 36 a 24 mesi e ogni rinnovo a partire dal secondo avrà un costo contributivo crescente dello 0,5%. Non si potranno superare le 4 proroghe e per i contratti più lunghi di 12 mesi o dal primo rinnovo in poi sarà necessario indicare la causale: esigenze temporanee e oggettive, connesse a incrementi temporanei non programmabili, o relative a picchi di attività stagionali. La disposizione sui rapporti a termine si applicherà «ai nuovi contratti», ma anche a quelli «in corso», nel caso di loro «proroghe e rinnovi».
Il decreto dignità prevede che la somministrazione di lavoro a termine, gestita dalle Agenzie di lavoro interinale, esia soggetta agli stessi vincoli della nuova disciplina. Le Agenzie per il lavoro potranno avere fino al massimo del 20% di assunti con contratti a termine, rispetto all’organico complessivo assunto a tempo indeterminato.
INDENNITÀ A 36 MESI
In caso di licenziamento illegittimo, l’indennità massima, oggi fissata a 24 mensilità, salirà a 36. La minima potrebbe salire da 4 a 6 mensilità.
REVISIONE DEI CONTROLLI FISCALI
Cambiano i parametri del redditometro, dello spesometro e i termini degli split payment per i professionisti, in virtù di una semplificazione fiscale.
Modifica del redditometro mediante l’introduzione di una disposizione secondo cui “il decreto ministeriale attualmente vigente, che elenca gli elementi indicativi di capacità contributiva (Dm 16 settembre 2015), non ha più effetto per i controlli ancora da eseguire relativi al 2016 e agli anni successivi”. Si stabilisce inoltre l’adozione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze di un nuovo decreto in materia, dopo aver sentito l’Istat e le associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori.
Nuova disposizione per lo spesometro: riguarda il rinvio della prossima scadenza per la trasmissione della comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute”. Questo significa che “i dati relativi al terzo trimestre 2018 possono essere inviati telematicamente all’Agenzia delle Entrate entro il 28 febbraio 2019, anziché entro il secondo mese successivo al trimestre (cioè il 30 novembre 2018)” . Inoltre il comma 2 chiarisce che, per l’invio a cadenza semestrale, i termini sono fissati rispettivamente al 30 settembre del medesimo anno per il primo semestre e al 28 febbraio dell’anno successivo per il secondo semestre.
Infine, in materia di split payment (articolo 17-ter, Dpr 633/1972), viene introdotta “l’abolizione del meccanismo della scissione dei pagamenti”, il trattenimento diretto dell’Iva, “per le prestazioni di servizi rese alle pubbliche amministrazioni dai professionisti i cui compensi sono assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta o di acconto”.
MISURE CONTRO LA DELOCALIZZAZIONE
Alle aziende che hanno ricevuto aiuti statali e che delocalizzano le attività prima dei 5 anni dalla fine degli investimenti agevolati arriveranno sanzioni da 2 a 4 volte il beneficio ricevuto. Il beneficio andrà restituito con interessi maggiorati fino a 5 punti percentuali.
STOP ALLA PUBBLICITÀ SUL GIOCO D’AZZARDO
Blocco totale agli spot sul gioco d’azzardo e, dal 2019, anche alle sponsorizzazioni e a «tutte le forme di comunicazione». A chi infrange il divieto arriverà una sanzione del 5% del valore della sponsorizzazione o comunque di «importo minimo di 50.000 euro». Gli incassi andranno al fondo per il contrasto al gioco d’azzardo patologico. Unica eccezione: le lotterie a estrazione differita, come la Lotteria Italia.
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